Quando visitiamo un luogo per la prima volta, siamo sempre incuriositi da tutto ciò che lo caratterizza: i paesaggi, le opere artistiche, gli usi e i costumi, ma anche e soprattutto le tradizioni.
Quelle tradizioni che si tramandano di padre in figlio tenendo vivo il patrimonio culturale locale e che permettono ad ognuno di noi di identificarci in una particolare realtà.
Tra le varie tradizioni di cui veniamo a conoscenza in veste di “turisti”, quella culinaria ha sicuramente la precedenza su tutte le altre. Quante volte ci siamo ritrovati a chiedere: “Ma cosa si mangia di particolare?” oppure “Qual è il piatto tipico?”.
Bene. Se doveste fare quest’ultima domanda ad un Caposelese, la risposta che avrete sarà senza dubbio: “matasse e ciciri”.
Tipica pasta fresca fatta a mano certificata come PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) ai sensi del D.M. n. 350/99 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e riproposta e tutelata dai ristoranti della zona, in particolare nei pressi del Santuario di San Gerardo a Materdomini, le Matasse prendono questo nome perché, durante la preparazione, si crea questo lunghissimo filo che viene arrotolato attorno alle mani, proprio come si farebbe con una matassa di lana. La caratteristica forma allungata e schiacciata è il risultato di un lavoro di “spremitura” e “sbattitura”, due procedimenti che avvengono contemporaneamente, grazie alla lunga esperienza delle matassare. Infatti, con una specifica pressione esercitata dalle dita e dal palmo di entrambe le mani e aiutandosi con la farina di granoturco per evitare che si attacchi tutto, la pasta viene modellata in un unico filamento chiuso fino a quando non si assottiglia.
Nella tradizione locale luglio è nominato il “mese matassaro” presumibilmente perché era proprio in questo periodo che c’era maggiore disponibilità sia di farina nuova sia di ceci che venivano adoperati per condire le Matasse. Tipico, infatti, è servire le Matasse con un soffritto di ceci, aglio e peperoni essiccati lievemente piccante, ma è facile trovarle anche condite con un bel sughetto di pomodorino fresco e basilico.
L’importanza che questa pasta fresca ha nello scenario gastronomico e culturale di Caposele è evidente dal momento che sono ormai quarant’anni che viene svolta persino una Sagra delle Matasse. Questo evento viene realizzato ogni anno, ad inizio Agosto ed è organizzato dalla Pro Loco insieme alle signore di Caposele che si occupano proprio della preparazione della pasta. Col passare degli anni, si è cercato di dare sempre più risalto a questa tradizione culinaria, dando la possibilità di assistere, nel pomeriggio della sagra, alla realizzazione di questa pasta artigianale e partecipando anche a delle lezioni pratiche, grazie alle quali è stato possibile trasmettere tutti i segreti di questa meravigliosa preparazione.
La sagra, oltre alle Matasse, presenta numerosi stand di tanti altri prodotti locali ( ad esempio “lu muffuletto” o gli amaretti) che possono essere gustati insieme ad un buon vino locale, il tutto allietato dalla musica della famosa Quadriglia Caposelese di Tonuccio Corona e di altre band folkloristiche.
E ora vi lasciamo la tipica ricetta per preparare le gustossime Matasse e Ceci insieme ad un video, che ci mostra proprio come avviene la preparazione di questo piatto centenario. Il video ci è stato gentilmente offerto dal noto Ristorante Albergo 7-Bello, ubicato presso il Santuario di San Gerardo Maiella, e che da sempre si contraddistingue per l’elevata qualità dei propri piatti e dei propri menù e che sono espressione della tradizionale cucina tipica locale.
INGREDIENTI – DOSE 4 PERSONE: 500 gr. di Matasse – 250gr di ceci ( pesati già cotti) – uno spicchio di aglio – peperoni cruschi – olio evo – prezzemolo, sale e peperoncino q.b.
PREPARAZIONE: In una padella scaldate del filo d’olio con aglio, prezzemolo tritato e peperoncino, aggiungete i ceci con un paio di mestoli di acqua della loro stessa cottura e lasciate andare sul fuoco. Intanto cuocete, in abbondante acqua salata, le matasse. Appena verranno a galla, continuate la cottura per un altro paio di minuti e poi unitele ai ceci scolandone la maggior parte dell’acqua. Lasciate andare sul fornello a fiamma alta per qualche minuto. Spegnete e servite con dei peperoni cruschi a piacere.
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